Stanche di sentire le gambe pesanti e affaticate? Avete provato di tutto, eppure nulla sembra funzionare?
L’esercizio fisico potrebbe rappresentare l’alleato ideale per alleviare questi fastidi e migliorare il benessere generale, incrementando anche la qualità del sonno 1.
Come avrete ormai compreso consultando il nostro blog, i fastidi circolatori sono una condizione ampiamente diffusa che colpisce fino al 50% della popolazione nei paesi industrializzati.
Visto che l’equilibrio nella vita quotidiana identifica la meta prediletta da tutte le persone, perché non ricercare una soluzione?
Per fortuna, arriva la scienza in nostro soccorso! Numerosi studi scientifici condotti su persone che riscontrano questi fastidi, sembrano concordi nell’affermare che la regolare attività motoria è in grado di migliorare la funzione venosa degli arti inferiori, con benefici che si ripercuotono a cascata sull’intero organismo.
Provare per credere, anzi testare sul campo! Lo stretching attivo, come forma di allenamento mirata a favorire il drenaggio venoso, migliora l’efficienza della pompa muscolo-scheletrica e dei parametri di pressione arteriosa a essa associati1.
Facciamo un passo indietro, come è stato effettuato il test? Un team di ricercatori ha coinvolto nell’esperimento un gruppo di pazienti, per valutare gli effetti dello stretching attivo sulle gambe, nell’arco di tre mesi. Al termine delle sessioni di training, è emerso un dato significativo: il volume degli arti inferiori dei fruitori del programma ha manifestato una contrazione marcata.
Magia? No, l’allenamento ha semplicemente indotto un potenziamento della funzionalità di drenaggio venoso, insieme al conseguente miglioramento della circolazione sanguigna.
Ma l’elenco degli effetti positivi non termina qui! L’attività motoria riduce la sensazione di affaticamento che spesso affligge gli arti inferiori e limita l’intensità dei crampi notturni1.
Alcuni ricercatori hanno disegnato il programma di allenamento fisico in modo che risultasse mirato a favorire la mobilità delle gambe dei pazienti.
I risultati sono stati letteralmente sorprendenti, dal momento che la stragrande maggioranza dei partecipanti ha riportato una netta riduzione dei crampi, in termini di frequenza e intensità.
Tutti sappiamo quanto sia importante ritrovare la qualità del sonno, quindi gambe in spalla e massima precisione negli allenamenti, non sono ammessi cambi di programma 2!
Arrivate a questo punto, chiedersi come l’attività motoria possa influenzare il corpo, sembra più che legittimo. Vista la letteratura a disposizione, le risposte degli esperti non tardano ad arrivare.
L’attività fisica aiuta a innalzare la soglia di tolleranza all’acido lattico, riducendone la produzione all’interno dei muscoli coinvolti nello sforzo. Questo fenomeno determina a sua volta un miglioramento dell’attività enzimatica e della circolazione sanguigna locale, elementi necessari per una corretta contrazione muscolare. Il movimento fisico rappresenta davvero uno strumento versatile per migliorare la salute2.
Verificata l’importanza dell’allenamento, è importante tenere a mente che ulteriori fattori sono in grado di influire su questi fastidi.
Il sovrappeso corporeo, ad esempio, innalza tipicamente il rischio e la gravità della condizione, specialmente nelle donne. Uno stile di vita sedentario, accompagnato da una ridotta mobilità della caviglia, può compromettere il flusso venoso e favorire l’acutizzazione dei fenomeni sintomatologici.
Occorre pertanto ricordare che solamente la stretta combinazione tra esercizio fisico, dieta equilibrata e stile di vita dinamico vanta la capacità di supportare chi soffre di questi fastidi.
Se dovessimo riassumere l’articolo in 4 parole?
Torniamo a muoverci, insieme!